Un week-end in Valmarecchia

  • 01 – 02 Maggio 2021

Attraversata dal fiume Marecchia, la Valmarecchia si estende principalmente in Emilia Romagna, nell’entroterra riminese, in un ampio territorio racchiuso tra Romagna, San Marino, Toscana e Marche.

Questa valle rappresenta il fulcro principale dell’antico Montefeltro, ricco di borghi, castelli e fortezze. Nel II secolo a.C. i Romani colonizzarono questo territorio che divenne, nell’età del ferro, la culla dell’antica civiltà Villanoviana. Nel Medioevo vide il passaggio di uomini illustri come Dante Alighieri e San Francesco d’Assisi e nel periodo rinascimentale di personaggi enigmatici e avventurieri come Alessandro Cagliostro.

Ma la Valmarecchia è stata anche teatro di incessanti scontri e battaglie tra le due signorie che per anni hanno dominato la storia del territorio che si estende tra Rimini e Fano: i Malatesta e i Montefeltro.

Rimini

Proprio a Rimini si trova il Tempio Malatestiano e il Castel Sismondo, l’imponente fortezza di Sigismondo Malatesta. Ecco il resoconto della nostra giornata trascorsa a Rimini di qualche anno fa…

Verucchio

Ma torniamo a questo week-end, il primo dopo esattamente 6 mesi di stop obbligato causa emergenza Covid-19. La voglia di tornare a viaggiare è altissima ma, essendo anche il primo week-end in cui, a livello nazionale, è possibile muoversi fuori dal proprio comune di residenza, preferiamo non avvicinarci alle zone di mare (più gettonate) ma rimanere nell’entroterra sicuramente più tranquilla.

Arriviamo così, in serata, a Verucchio nell’ Area Camper gratuita in via G.Nanni a pochi passi dal centro storico.

Verucchio ha una storia millenaria testimoniata dal ritrovamento di reperti risalenti al periodo della civiltà etrusca. Il borgo sorse nel periodo romanico come fortezza contro le invasioni barbariche e la sua posizione dominante lo rese un borgo inespugnabile. Non a caso, i Malatesta lo scelsero come insediamento della loro potente signoria.

Il tempo non è dei migliori ma, dopo cena, smette di piovere e riusciamo a fare una passeggiata nel borgo antico. Dopo aver percorso l’acciotolata Via della Rocca e oltrepassato l’antica porta della cinta muraria, raggiungiamo la Rocca del Sasso che si trova nel punto più alto di Verucchio e da cui si apre uno splendido panorama su tutta la Valmarecchia.

Panorama sulla Valmarecchia da Rocca del Sasso
Panorama sulla Valmarecchia da Rocca del Sasso

La Rocca del Sasso, o Rocca Malatestiana, è stata costruita tra il XII e il XVI secolo sul punto più alto del “sasso” di Verucchio. Nel 1197 era già di proprietà dei Malatesta. Qui nacque il “Mastin Vecchio” Malatesta da Verucchio, detto “il centenario”, che conquistò Rimini nel 1295 e fondò la Signoria dei Malatesta, rimasta al potere della città e del castello per circa tre secoli. Anche Dante Alighieri nella Divina Commedia cita il “Mastin Vecchio”, capostipite dei Malatesta.

Verucchio in quegli anni, rappresentava il punto strategico contro la signoria dei Montefeltro, tanto che l’ultimo grande uomo dei Malatesta, Sigismondo, nel 1449 decise di fortificare la Rocca e la cinta muraria del borgo. Ma, il 31 ottobre 1462, i Montefeltro riuscirono ad assediare la Rocca, ponendo fine al dominio malatestiano su di essa. Dopo la fine della dinastia dei Malatesta, nel 1518 Papa Leone X assegnò a Verucchio il titolo di Città e in seguito il castello venne affidato alla famiglia dei Medici fino alla metà del ‘500 quando Verucchio tornò in possesso della Chiesa e rimase tale fino all’Unità d’Italia.

Facciata della Rocca del Sasso - Verucchio
Facciata della Rocca del Sasso – Verucchio

La facciata della Rocca, che domina dall’alto la piazza principale del borgo, Piazza Malatesta, è caratterizzata dalla presenza di un grande orologio . All’interno della Rocca è conservato l’albero genealogico dei Malatesta e sono presenti diversi ambienti, tra cui la Sala Magna, le sale del Palazzo Baronale e la Torre Mastio.

Piazza Malatesta - Verucchio
Piazza Malatesta – Verucchio

La Rocca Malatestiana e il Museo Archeologico sono visitabili dal giovedì alla domenica.

San Leo

Il borgo di San Leo e la sua Rocca
Il borgo di San Leo e la sua Rocca

Lasciamo Verucchio e raggiungiamo l’altro borgo medioevale della Valmarecchia, fulcro del Montefeltro, anch’esso al centro delle dispute tra le signorie dei Malatesta e dei Montefeltro: San Leo.

Sostiamo nell’ampio e comodo Parcheggio gratuito sulla Sp22 – Strada Leontina Quattroventi, 82.

Parcheggio auto/camper sotto al borgo di San Leo
Parcheggio auto/camper sotto al borgo di San Leo

Il borgo di San Leo è sorto sopra uno sperone di roccia e il suo nome in origine era Montefeltro (da Mons Feretri), in onore del tempio dedicato a Giove Feretro che si trovava dove ora è collocato il Duomo. Nel IV secolo i romani si insediarono in questo borgo, già considerato sacro. Attorno al X secolo giunsero, dalla Dalmazia, Leone e Marino che diffusero il cristianesimo anche nel territorio circostante e che grazie a loro, sorse la Diocesi di Montefeltro di cui Leone fu il primo Vescovo. Così Montefeltro cambiò nome, in onore di San Leone, e divenne San Leo.

Dal X secolo San Leo dovette affrontare diversi assedi. Nel 963, infatti, Berengario II, l’ultimo re dei Longobardi che aveva eletto San Leo capitale del Regno d’Italia, dovette cedere a Ottone I di Sassonia. San Leo passò poi sotto il dominio dei vescovi di Montefeltro fino al 1200 quando iniziò la signoria dei Montefeltro. Nella seconda metà del Trecento i Malatesta riuscirono ad espugnare la rocca ed ebbe inizio un periodo in cui si alternarono con i Montefeltro fino al 1441 quando, il giovane Federico da Montefeltro, assediò il forte. Poi fu la volta della famiglia Della Rovere, nobile famiglia originaria della Ligura, fino al 1631 quando passò sotto il dominio dello Stato Pontificio. Fino ai primi anni del 1900, la Rocca tramutò la sua funzione in carcere. Fra i più noti prigionieri vi furono Felice Orsini e Alessandro Cagliostro.

Ma chi era “il Cagliostro“? Il suo vero nome era Giuseppe Balsamo ma era noto come Alessandro Conte di Cagliostro. Nato a Palermo nel 1743, era un avventuriero alchimista veggente che frequentava gli ambienti massonici di quel periodo. Viaggiò in diversi paesi d’Europa e divenne un personaggio importante fra le corti per la sua fama di guaritore. Dopo aver diffuso per tutta Europa la dottrina della massoneria egiziana, nel 1789 fu arrestato dalla Santa Inquisizione e condannato a morte. Il papa Pio VI, però, gli concesse la grazia e venne rinchiuso nella Fortezza di San Leo in una cella senza porta, dove fu calato dall’alto tramite una botola del soffitto. Qui morì nel 1795.

Porta di Sopra - San Leo
Porta di Sopra – San Leo

San Leo è il tipico borgo medioevale, ben conservato, pulito e con una bellissima veduta panoramica sulle colline riminesi. Con una passeggiata di 10 minuti, raggiungiamo Piazza Dante, unica piazza del borgo, attraversando la Porta di Sopra.

Piazza Dante è il cuore del borgo, circondato da palazzi storici tra cui il Palazzo Della Rovere che è l’attuale Municipio. Piazza Dante è intitolata al sommo poeta Dante Alighieri per ricordare il suo passaggio nel 1306. Il fascino e l’inaccesibilità di questo borgo, non lasciò di certo indifferente il poeta che lo riportò in alcuni versi della Divina Commedia.

Da Piazza Dante si raggiunge la Rocca di San Leo, protagonista assoluta di tutte le vicende storiche dei secoli passati, che si trova sulla sommità del sasso e che domina il borgo. Purtroppo non riusciamo a visitarla in quanto era necessario prenotare in anticipo causa restrizioni Covid-19, ma ci ripromettiamo di programmare la visita per un’altra volta.

Piazza Dante - San Leo
Piazza Dante – San Leo
La Rocca di San Leo vista da Piazza Dante
La Rocca di San Leo vista da Piazza Dante

Gli altri due monumenti da non perdere sono il Duomo e l’antica Pieve di Santa Maria Assunta, quest’ultima purtroppo chiusa per lavori di ristrutturazione.

Il Duomo di San Leo è in stile romanico-lombardo e fu costruito direttamente sulla roccia. Fin dall’epoca preistorica, la roccia su cui sorge il Duomo era destinato al culto delle divinità.

L’ingresso si trova su un lato del duomo, sul portale sono presenti i due busti scolpiti di San Leone e San Valentino. Anticamente il Duomo non era isolato, bensì faceva parte di un complesso, chiamato “il Vescovado” che comprendeva, oltre alla Torre e alla Pieve, il palazzo vescovile, il battistero, le sedi dei canonici, le foresterie, l’ospedale e la sacrestia.

Il Duomo fortunatamente è aperto ed entriamo: rimaniamo colpiti da quanto sia bella nella sua semplicità. La pianta è a croce latina con tre navate. All’interno sono state scavate anche le scale che portano alla cripta dove sono presenti un altare, su cui è collocata una reliqua di San Leo e il coperchio del sarcofago del Santo.

Il Duomo di San Leo
Il Duomo di San Leo

Di fianco al Duomo, in una posizione impervia, è presente la Torre Civica, eretta nello stesso periodo della cattedrale. Purtroppo è quasi sempre chiusa, ma se si ha la possibiltà di salire, sicuramente si gode di un panorama stupendo su tutta la Valmarecchia.

Di fronte al Duomo è presente l’antica Pieve di Santa Maria Assunta. E’ il più antico luogo di culto di tutto il Montefeltro e rappresenta la prima testimonianza del cristianesimo della zona.

Ma non solo Dante Alighieri è passato da San Leo. L’8 Maggio di ogni anno, infatti, ricorre l’anniversario dell’evento che ha cambiato la storia di questo territorio, ossia la donazione del monte della Verna a San Francesco.
L’8 maggio 1213, Francesco d’Assisi arrivo a San Leo in occasione dell’investitura a Cavaliere di un Conte di Montefeltro alla quale era presente anche il Conte Orlando Cattani da Chiusi.
In tale occasione Francesco tenne una predica che toccò talmente in profondità il Conte Orlando, che volle dargli in dono un Monte solitario, la Verna.

Lasciamo così questo piccolo borgo pieno di storia che ci ha particolarmente colpito e affascinato, per raggiungere il vicino Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello dove ci fermiamo a Carpegna, altro borgo ricco di storia, natura e legato al grande Marco Pantani … a breve l’articolo!


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Valmarecchia in camper
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Un week-end in Valmarecchia, terra contesa dalle antiche signorie dei Montefeltro e dei Malatesta. Dal mare di Rimini fino ai borghi medioevali di Verucchio e San Leo.
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Mi chiamo Monica e amo viaggiare in camper con la mia famiglia. Mi piace scrivere e condividere le mie esperienze di viaggio con altri camperisti e non. Così ho creato il Blog "Pronticampervia", dove sono raccolti tutti i nostri viaggi in Italia e in Europa con itinerari, consigli, curiosità ed elenco aree camper in cui siamo stati. Buona lettura! 😊🚌💚
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