- 02 Maggio 2021
Lasciamo la Valmarecchia e proseguiamo verso il Parco Simone e Simoncello, un’area protetta tra l’Emilia Romagna e le Marche che si estende per quasi 5 mila ettari. La Valmarecchia comprende sei comuni, tra cui Carpegna, famosa per il Cippo di Pantani.
Carpegna è un paese il cui nome deriva probabilmente da “silva carpinea” , ossia bosco di carpini. Il carpino infatti è l’albero più diffuso nei boschi di Carpegna. Ma Carpegna è anche il nome di un monte (Monte Carpegna) e dell’antica dinastia dei Carpegna, che nel 1200 ebbe il suo maggior periodo di espansione su questo territorio. I Conti di Carpegna governarono, infatti, fino al 1749 affermandosi come la famiglia locale più potente.
Tra i discendenti di maggior spicco, ci fu il Conte Gaspare a cui si deve la realizzazione del Palazzo dei Principi a partire dal 1674. Ci vollero diversi anni per terminare i lavori del palazzo. Il terreno, infatti, presentava numerose falde acquifere e necessitava di diversi interventi di bonifica. Solo nel 1696 il palazzo si potè considerare ultimato. Il Palazzo tuttora è abitato dai discendenti dei Conti Carpegna e quindi è visitabile internamente solo il sabato e la domenica e prenotando la visita guidata.
Ci fermiamo nell’area camper in via Aldo Moro, di fronte al Parco Querce. E’ una comoda area gratuita con carico, scarico e colonnine della luce a pagamento. In alternativa si può arrivare al Camping “Il Cippo”, immerso nel bosco e adatto per chi vuole trascorrere qualche giorno in pieno relax.
Il Cippo di Marco Pantani
Il meteo non prevede nulla di buono e quindi ne approfittiamo finchè il cielo è ancora limpido, per incamminarci verso “il Cippo ” del Monte Carpegna. Si può raggiungere il Cippo anche con il camper e parcheggiare presso il rifugio oppure pernottare nel campeggio.
“Il Cippo di Carpegna” è una salita abbastanza breve (circa 3 km dal centro abitato), ma molto intensa. Il nome deriva dal monumento che lì si trova, eretto in memoria di Sandro Italico Mussolini.
Ma questa salita è soprattutto celebre per essere stata la montagna in cui si allenava Marco Pantani in preparazione alle sue gare. Era solito, infatti, allenarsi nei luoghi a lui vicino, dove è nato e vissuto. Riteneva superfluo scalare le Dolomiti e il Monte Carpegna, con le sue salite molto pendenti, era più che sufficiente per gli allenamenti. A tal proposito affermava “il Carpegna mi basta”.
Warning: Invalid argument supplied for foreach() in /home/prontica/public_html/wp-content/plugins/simple-lightbox-gallery/simple-lightbox-slider-shortcode.php on line 225
Iniziamo la dura salita verso il Cippo e ogni tanto ci soffermiamo per ammirare il panorama. Lungo la salita, si ritrovano diverse testimonianze sulla presenza di Marco Pantani e di fronte al “Rifugio il Cippo”, il monumento a lui dedicato.
Pranziamo al rifugio con un’ottima piadina e un tagliere misto, per poi scendere di nuovo verso il paese che raggiungiamo velocemente in un quarto d’ora… in discesa è tutto più facile!
Oltre al Palazzo dei Principi, visitabile solo su prenotazone, il paese non ha nulla di particolarmente interessante se non la Chiesa parrocchiale di San Nicolò, al centro di un mistero oggi ancora non risolto …
Le campane fantasma di San Nicolò
Il 1° novembre del 1970 alle 20:15, all’interno della Chiesa di San Nicolò, frate Giuseppe e frate Mario udirono la più piccola delle quattro campane del campanile suonare incessantemente.
Questa campana era utilizzata per richiamare i parrocchiani alla messa. Non essendo però orario di messa, i due frati si meravigliarono e chiesero spiegazioni agli altri frati che si trovavano nel refettorio. Questi dissero di non aver sentito nessuna campana suonare. Così si recarono tutti al campanile per verificare cosa stesse succedendo e appurarono che la cella campanaria era chiusa a chiave. Inoltre, sia le campane che le corde erano immobili.
Due ore dopo, verso le 22:00, tutti udirono nuovamente la campana suonare. La cosa strana era, però, che se uscivano dalla stanza dove udivano lo scampanio, non si sentiva più nulla. Questo fatto si ripetè di nuovo ogni 2 ore circa, terrorizzando i frati.
Il giorno seguente, il 2 novembre, durante la santa messa, udirono la campana suonare all’esterno della chiesa ma constatarono che le campane era perfettamente immobili. Questa volta lo scampanio si udiva solo sul sagrato della chiesa, ma all’esterno no.
Questo fatto si ripetè nei giorni a venire attirando l’attenzione degli abitanti dei paesi vicini, di giornalisti e scienziati che cercavano di svelare il mistero. Addiritttura nel 1971 iniziò a suonare la terza campana, la Campana a Morto e ogni volta che suonava, puntualmente si verificava il decesso di un abitante del paese. Questo mistero si prolungò per tutto il 1971 e terminò con la fine dell’anno.
Dopo più di trent’anni, questo mistero rimane ancora irrisolto. Si sono fatte diverse ipotesi ma tutte sono state scartate in quanto verificate da tecnici e scienziati. Si credeva che fosse l’eco di una campana lontana, ma non poteva essere in quanto il suono che si udiva era forte e chiaro. Per escludere tale ipotesi, tutte le campane dei paesi vicini, furono bloccate ma il fenomeno contuinuava a ripetersi.
Si pensava che fosse frutto di uno scherzo e che qualcuno avesse nascosto un registratore o un impianto audio da qualche parte, ma ogni angolo della chiesa venne messo sottosopra e non fu trovato nulla. Per essere sicuri di poter scartare anche questa ipotesi, l’ 8 dicembre, in attesa dell’evento, venne tolta corrente a tutto il paese dalle 11:45 alle 12:15, ma alle 12 si udì di nuovo lo scampanio “fantasma”.
Ad oggi ancora non si riesce a spiegare questo fenomeno, rimane però sempre il dubbio che qualcuno abbia architettato un trucco molto astuto e perfetto!
Area download
ELENCO AREE CAMPER CON RECENSIONI