Norvegia in camper

  • 04 – 28 Agosto 2021

Nell’articolo qui sotto puoi trovare alcune informazioni e consigli utili per il viaggio in Norvegia in camper.

PREPARARSI AL VIAGGIO

Finalmente il grande giorno è arrivato e uno dei viaggi dei nostri sogni sta per cominciare! Il camper è super carico di vestiti, scorte alimentari e carburante. La Certificazione Verde Covid19 con ciclo vaccinale completo l’abbiamo a bordo insieme al programma di viaggio e alle mappe. Insomma, non ci resta che salutare i nostri cari, mettere in moto e…

Pronti…Camper…Via!!!

LE TAPPE VERSO LA NORVEGIA

  • In tarda serata raggiungiamo la prima tappa nel Parcheggio presso il Museo degli Swarovski di Wattens in Austria, tranquillo, gratuito ma senza servizi.
  • Il mattino seguente ci mettiamo di nuovo in marcia e, nel tardo pomeriggio, giungiamo a Magdeburgo dove purtroppo piove e quindi usciamo giusto per mangiare qualcosa e torniamo al camper. Sostiamo per la notte nel Parcheggio Messeplatz Max Wille, anche questo gratuito ma senza servizi.
  • Il terzo giorno è quello in cui viaggiamo di più, praticamente dalle 8 del mattino fino a tarda notte, con sosta pranzo di un’ora. Attraversare Amburgo in questo periodo è un vero delirio. Abbiamo perso più di 2 ore tra code e rallentamenti ma, finalmente, alle 23:00 arriviamo a Hirtshals, la punta nord della Danimarca, dove domani mattina saliremo sul traghetto per la Norvegia.
Spiaggia di Hirtshals - Danimarca
Spiaggia di Hirtshals – Danimarca

Dormiamo nel Parcheggio gratuito a Kystvejen 17, fronte mare e a due passi dal piccolo centro di questo grazioso paese. Il mattino seguente il paese è avvolto da una nebbiolina che pian piano si alza per lasciar spazio ai vivaci colori delle tipiche case danesi. Alle 10:00 ci imbarchiamo, dopo aver superato i controlli, muniti di documenti e Certificazione Verde Covid19 e alle 12:30 sbarchiamo a Kristiansand.

NORVEGIA IN CAMPER: I FIORDI

I fiordi norvegesi sono una delle principali meraviglie di questo paese e ce ne sono veramente tanti, più di mille.

La parola “fiordo” deriva proprio dal norvegese “fjord” (porto). E’ un braccio di mare che inonda, per diversi chilometri, le antiche valli glaciali o fluviali scavate in mezzo alle montagne.

I fiordi principali per dimensioni e bellezza, sono: Geirangerfjord, Lysefjord, Trollfjord e Sognefjord. La maggior parte di questi siamo riusciti ad attraversarli, ma vi assicuro che anche i fiordi più piccoli e meno conosciuti dove abbiamo avuto la fortuna di fermarci (come Erfjord), hanno un fascino incredibile.

Flekkefjord

La nostra prima notte norvegese, la trascorriamo a Flekkefjord presso l’Area Camper “Flekkefjord Bobilcamp”, situata di fronte al fiordo. E’ una piccola cittadina con meno di 10.000 abitanti ed è uno tra i punti più apprezzati della costa sud per la sua conformità e tranquillità.

Non ci sono attrazioni particolari da visitare, ma può essere una sosta molto piacevole per rilassarsi dopo il lungo viaggio. Un giretto per le vie del centro storico merita davvero. Una particolarità che non avevamo mai visto prima, sono le bandierine triangolari di vari colori appese tra i muri delle case, realizzate all’uncinetto. Di simil fattura abbiamo notato in diverse località, lungo la strada, anche i tronchi degli alberi, rivestiti con una coperta handmade tutta decorata e colorata.

Area camper - Flekkefjord
Area camper – Flekkefjord Bobilcamp
Il centro di Flekkefjord
Il centro di Flekkefjord
Il porticciolo di Flekkefjord
Il porticciolo di Flekkefjord
Stavanger

Il giorno seguente raggiungiamo una delle città più vecchie della Norvegia: Stavanger. Sostiamo nel Parcheggio a pagamento situato a Skansegata 21, di fronte al porticciolo e a due passi dal centro storico.

E’ un grazioso paese con le case dipinte di vivaci colori e i fiori appesi ai lampioni che rallegrano il centro anche quando la giornata è un po’ piovigginosa.

Cenni storici

Stavanger venne dichiarata città e sede vescovile tra il 1122 e il 1128. Un grosso incendio nel 1271 distrusse gran parte degli edifici, inclusa la chiesa. Si procedette immediatamente alla ricostruzione e iniziò una lenta crescita per la città, anche dal punto di vista demografico. Tuttavia nel XVII secolo, con la presenza della peste prima e altri due grossi incendi dopo, la città ebbe un lungo periodo di crisi. Solo nel XIX secolo ci fu una rinascita grazie all’industria della pesca delle aringhe.

Durante la seconda guerra mondiale, il 9 aprile 1940 in poche ore i tedeschi la invasero. Per rallentarne l’avanzata, gli Alleati bombardarono Stavanger e quando le truppe tedesche si ritirarono, si bonificò l’intera regione dalle mine presenti.

Nel 1969 vi fu la vera rinascita della cittadina in quanto, con la scoperta di un giacimento di petrolio a 180 km dalla costa, venne scelta come base per le estrazioni di petrolio dal Mare del Nord. Il boom petrolifero ha favorito lo sviluppo sotto diversi aspetti ed oggi è una città molto ricca e molto cara.

Stavanger
Il centro colorato di Stavanger
Stavanger
Stavanger
Preikestolen

Per la notte ci spostiamo nella tranquilla cittadina di Jorpeland nell’Area camper “Gjestehan” sul porticciolo. Trascorriamo una notte immersa nel silenzio e al mattino seguente siamo pronti e carichi per affrontare la salita al famoso Pulpit Rock, distante solo pochi chilometri.

 porticciolo di Jorpeland
Dall’area camper del porticciolo di Jorpeland

La grande roccia di granito è alta 604 metri e termina a strapiombo sul Lysefjord. Si è formata a seguito dello scioglimento dei ghiacci circa 10.000 anni fa e sembra tagliata a metà con un coltello. Dall’alto questa spaccatura è ben visibile.

Arriviamo all’ampio Parcheggio a Preikestolvegen 521 – Jørpeland (€ 25,00/giorno non frazionabile). Da qui parte il sentiero segnalato, lungo 8 km in totale tra andata e ritorno. E’ consigliabile indossare scarponcini da trekking.

Una delle ripide "scalinate" verso il Preikestolen
Una delle ripide “scalinate” verso il Preikestolen

Il percorso è quasi completamente su lastre di pietre disposte a formare una ripida scalinata. La prima parte è più impegnativa, ma tranquillamente fattibile anche per i meno allenati. La seconda parte, invece, è meno ripida e il sentiero si apre costeggiando diversi laghetti. Arrivati in cima prestare molta attenzione soprattutto con i bambini, non è presente alcun tipo di recinzione e protezione.

Vi consiglio di portare acqua e t-shirt di ricambio, oltre ad un pile o una felpa che servirà quando vi fermerete. Dopo un’oretta e mezza raggiungiamo la meta e lo spettacolo è indescrivibile!

Verso il Preikestolen
Verso il Preikestolen
Preikestolen
Preikestolen
Preikestolen
Preikestolen
Preikestolen
Preikestolen
Preikestolen
Preikestolen
Erfjord: Halandsosen e il Museo dei Mulini

Torniamo sulla E13 verso le cascate che raggiungeremo domani.

Ci fermiamo per la notte nei pressi di Erfjord, nell’Area camper Ryfylkevegen ad Halandsosen, una piccola borgata molto carina e piacevole dove sostare. Poche case, un piccolo porto, un “Joker” (minimarket norvegese), una chiesetta e l’area camper direttamente sul fiordo.

Rimaniamo colpiti dal fatto che quest’area camper non è presieduta da nessuno e, soprattutto, non ci sono sbarre per accedervi, nè tantomeno parchimetri. All’ingresso è presente una postazione con due cassettine dove si effettua il check-in e il pagamento in modo autonomo. In alternativa è possibile pagare con l’App “Vipps”, molto simile al nostro Satispay.

Halandsosen a Erfjord
Area camper a Erfjord

La mattina seguente ripartiamo e, lungo la strada verso Latefossen, ci fermiamo a Suldalsosen dove è segnalato un Museo all’aperto. Si tratta del Ryfylkemuseet di Kolbeinstveit: la ricostruzione di un antico borgo di piccoli mulini. Tramite un sistema di canalizzazione dell’acqua, si sfruttava la sua caduta per azionare le macine dei cereali. E’ presente un ampio spiazzo a lato della strada dove fermarsi. Seguendo le indicazioni, si giunge dopo pochi metri, al Museo di libero accesso.

Museo all’aperto a Suldalsosen
Hardangerfjord
Le cascate Latefossen

Arriviamo alle Cascate Latefossen e fortunatamente riusciamo a parcheggiare. Queste cascate, infatti, si trovano lungo la strada E13 ed è presente solo un piccolo parcheggio di fronte al negozietto di souvenir. Scendiamo, scattiamo velocemente qualche foto e ripartiamo per lasciar posto ad altri.

Cascate Latefossen

Lungo la strada, incontriamo uno dei tanti chioschetti dove i norvegesi vendono i prodotti della loro terra: mirtilli, lamponi, fragole, succo di mele e di mirtilli. Anche questi non sono presieduti da nessuno: prendi e paghi lasciando i soldi nella cassetta oppure utilizzando l’App “Vipps”. Abbiamo così un’ulteriore conferma del gran senso di civiltà e di rispetto che caratterizzano questo popolo.

Norvegia in camper – Uno dei tanti “Chioschetti dell’onestà” (chiamati così da noi)

In serata sostiamo al Camping Lofthus, nell’omonima cittadina. E’ un bel campeggio, con ampi spazi, pulito e provvisto di tutti i servizi, immerso nella natura con una vista spettacolare sull’Hardangerfjord e sulle montagne innevate dell’Hardangervidda.

Norvegia in camper – Camping Lofthus
Le cascate Voringfossen

In Norvegia sono presenti moltissime cascate, tra le più famose ne scegliamo solo alcune perchè, altirmenti, non riusciremmo a visitare le altre meraviglie di questo paese. Nella nostra lista non poteva comunque mancare Voringfossen, la più grande e famosa della Norvegia, distante poco più di un’ora da Lofthus. E’ presente un ampio parcheggio gratuito da dove parte il breve percorso per raggiungere la passerella sospesa nel vuoto.

Voringfossen: la parte alta

Progettata dall’architetto Carl-Viggo Hølmebakk, è formata da 99 gradini che collegano i due lati della valle e permette di passeggiare sopra alla cascata osservandola da punti diversi. E qui è possibile ammirare il vertiginoso salto di ben 145 metri che compie!

Voringfossen: la passerella di 99 gradini
Aurlandsfjord e Nærøyfjord

Proseguiamo verso nord e più saliamo, più le giornate si allungano, con il sole che tramonta verso le 22:30. Seppur maciniamo tanti chilometri ogni giorno, curva dopo curva è una sorpresa continua e non ci stanchiamo mai di viaggiare e di scoprire questi fantastici luoghi.

La Viking Valley

Durante il tragitto verso Flam, ci fermiamo in un altro Museo all’aperto, la “Viking Valley” a Gudvangen nel Nærøyfjord.

Il Museo è aperto dalle 10 alle 18 e l’ingresso è a pagamento. Non è molto grande e in meno di un’ora si riesce a visitare in piena autonomia. E’ una fedele ricostruzione di come vivevano i vichinghi più di 1000 anni fa nei loro villaggi. Le capanne, il cibo che cucinavano e le attività che svolgevano. Sono presenti diverse guide “vichinghe” vestite a tema a cui chiedere informazioni e curiosità dell’epoca. E’ presente anche la copia di una “Drakkar”, antica nave vichinga ed è possibile divertirsi al tiro con l’arco o al lancio dell’ascia.

Norvegia in camper – Viking Valley
Flam

Flam è una tappa molto frequentata dai turisti ma, sinceramente, a noi non ha particolarmente entusiasmato. E’ un piccolo villaggio di circa 500 abitanti situato sull’Aurlandsfjord. Alla fine del XIX secolo, è diventato un punto di riferimento per il turismo, soprattutto per le navi da crociera provenienti dal Regno Unito e dalla Germania.

Norvegia in camper – Flam

Flam è conosciuta per la Flamsbana, la stazione con la linea ferrovia più ripida d’Europa che collega Flam a Myrdal (867 mt di altitudine). Il suo tragitto, lungo 20 km, dicono sia spettacolare mostrando ai viaggiatori ripide montagne e imponenti cascate. Addirittura il National Geographic Traveler e il Lonely Planet lo hanno definito uno dei 10 migliori viaggi in treno al mondo!

Noi optiamo per non farlo, un po’ per il costo elevato e un po’ perchè, viaggiando in camper, abbiamo già la possiblità di vedere questi meravigliosi paesaggi.

E’ presente il piccolo birrificio Aegir, nato nel 2007 e considerato il migliore di tutta la Norvegia. L’interno è molto particolare e ben arredato. E’ possibile visitarlo con una guida che spiega tutto il meccanismo di produzione.

Norvegia in camper – Il Birrificio Aegir
Norvegia in camper – L’interno del birrificio

A Flam si può sostare nell’ ampio parcheggio gratuito all’ingresso del paese ma, attenzione, non è possibile fermarsi di notte.

Stegastein

Lasciamo Flam e dopo circa 5 km chilometri lungo la strada E16 direzione Stegastein, troviamo un punto sosta gratuito (senza servizi) dove ci fermiamo per la notte. Trascorriamo la serata in compagnia di una simpatica coppia di tedeschi con marshmallows, grappe e tante chiacchiere.

Norvegia in camper – Il punto sosta lungo la E16 subito dopo Flam

Dopo una notte non proprio silenziosa a causa della vicinanza alla statale, ripartiamo e, arrivati ad Aurlandsvangen, saliamo i tornanti che arrivano al punto panoramico di Stegastein. Da qui, tramite una passerella a sbalzo, si puo’ ammirare il fiordo di Aurlandsfjord in tutta la sua bellezza.

Norvegia in camper – La passerella sospesa sul Stegastein Viewpoint
Norvegia in camper – Aurlandsfjord
Strada panoramica E16

Proseguiamo sulla E16. Lungo i 50 km che percorriamo, si apre un paesaggio surreale. Una lunga strada, dove incontriamo più pecore che auto, taglia la vallata di muschi, licheni e massi sparsi in qua e in là, intervallati da piccoli specchi d’acqua.

Quando vediamo la neve, il nostro entusiasmo ci obbliga a fermarci e, nonostante le fresche temperature, scendia e corriamo a toccarla! Sembra veramente di essere fuori dal mondo. Immersi in un assoluto silenzio si odono solo i versi dei rapaci e il soffio del vento.

Borgund Stavkirke

Raggiungiamo Borgund, nella contea Vestland, dove si trova la Stavkirke, un’antica chiesa di legno del XII secolo. In tutta la Norvegia ne furono costruite un migliaio e ne sono rimaste solo 28. Questa è la meglio preservata e fu utilizzata come Chiesa fino al 1868 quando ne venne costruita una nuova di fianco. Dal 1877 il suo scopo è puramente turistico.

Norvegia in camper – Il retro della Borgund Stavkirke

All’interno della Chiesa una ragazza fornisce alcune informazioni sull’antico edificio e ci spiega che in origine queste chiese non erano dotate di finestre e di altre aperture, se non una piccola porta per accedervi. Il buio favoriva maggiormente la preghiera e la meditazione. L’edificio è costituito da una navata, da un coro e un abside. Il pavimento e le panche lungo la parete della navate, sono in un buono stato di conservazione. Sono presenti un altare in pietra e una fonte battesimale, entrambi medioevali.

Norvegia in camper – Il fronte della Stavkirke
Nordfjord

Lungo la strada per raggiungere Nordfjorded, dove ci fermeremo per la notte, ci fermiamo per ammirare un lembo di ghiacciaio del Parco Nazionale Josteldasbreen.

Arriviamo in serata nel Parcheggio del porticciolo di Nordfjorded, piccola e graziosa cittadina, dell’omonimo fiordo, con le tipiche case bianche norvegesi.

Norvegia in camper – il ghiacciaio
Norvegia in camper – Lungo la strada verso Nordfjorded
Norvegia in camper – Nordfjorded
Geirangerfjord

Il mattino seguente puntiamo verso uno dei fiordi più belli, Geirangerfjord. In questo tratto di strada, il paesaggio cambia radicalmente assumendo colori autunnali e temperature decisamente più fresche.

A una ventina di chilometri prima di Geiranger, si può imboccare la strada per raggiungere il Dalsnibba. Purtroppo il tempo non è clemente, oltre ad essere una giornata piovosa, una fitta nebbia ci avvolge ed è altamente rischioso avventurarsi sui ripidi tornanti che conducono in vetta, dove comunque non riusciremmo a vedere nulla.

Così siamo costretti a rinunciare e arriviamo a Geiranger, sviluppato sull’insenatura del Geirangerfjord. Questo fiordo è entrato a far parte del Patrimonio dell’Unesco. Durante il periodo estivo è uno dei porti più frequentati della Norvegia dal punto di vista turistico, non a caso sono presenti diversi hotel e campeggi. Oltre al vicino Dalsnibba, un altro punto di grande interesse sono le famose cascate Seven Sisters Waterfall, che si possono ammirare prenotando un’escursione.

Norvegia in camper – Geiranger
La Chiesetta di Geiranger

Non avendo necessità di utilizzare i servizi, sostiamo nel Parcheggio gratuito adiacente al campeggio, di fronte al supermercato Joker.

NORVEGIA IN CAMPER: LE STRADE

Road 63

Da Geiranger proseguiamo lungo la Road 63 (chiamata anche Golden Route), una strada panoramica lunga 106 chilometri che va da Langvatnet ad Andalsnes. Ci fermiamo dopo pochi chilometri, a Ornesvingen, per una breve sosta, da dove si può ammirare uno splendido panorama su tutto il fiordo.

Proseguendo, un’altra sosta è d’obbligo a Gudbrandsjuvet, una gola larga 5 metri e profonda 25 attraversata dal fiume Valldola.

Norvegia in camper – Road 63
Trollstigen

Procediamo lentamente per goderci il meraviglioso paesaggio di questa strada panoramica e, nel primo pomeriggio, giungiamo finalmente nell’altopiano della Trollstigen, a 700 mt di altitudine dove è presente un ampio parcheggio.

Norvegia in camper – Il parcheggio sull’altopiano della Trollstigen

La Trollstigen, aperta solo da maggio a ottobre, è un tratto della Road 63 inaugurata nel 1936 da Haakon VII (primo re della Norvegia) dopo 8 anni dall’inizio della sua costruzione.

E’ una strada che, con i suoi 11 tornanti e con una pendenza del 12%, si arrampica sulle ripide pendici della meravigliosa Valldalen. Nel 2005 vennero ampliati i tornanti e nel 2012 fu realizzato anche un museo.

Parcheggiamo e percorriamo a piedi tutta la piattaforma in metallo che si affaccia sulla montagna. Da qui è possibile ammirare i tornanti che formano il serpentone. Tra questi anche la spettacolare cascata Stigfossen alta 320 metri che cade sul fianco della montagna.

Norvegia in camper – Trollstigen

Scendiamo lentamente, con prudenza, gli 11 tornanti e dopo pochi chilometri vediamo il bellissimo Trollstigen Camping dove ci fermiamo per gustarci un gustoso (e costoso) gelato e comprare qualche piccolo Trolls portafortuna. Qui puoi leggere la leggenda di queste creature magiche e misteriose che, fin dai tempi antichi, “popolano” la Norvegia.

Giungiamo al termine della Road 63 in prossimità di Andalsnes e ci fermiamo per la notte nella vicina Vestnes dove sono presenti 2 aree camper con servizi.

Molde: la città delle rose

Il mattino seguente, ci imbarchiamo su un traghetto veloce per Molde. E’ nota anche come “città delle rose” , per via della ricca vegetazione e del clima mite che permette la crescita delle rose e di altre piante.

Questa cittadina sul mare, non è rinomata solo per le sue rose, ma anche per la musica Jazz (a fine luglio, infatti, si tiene l’annuale festival).

Nell’aprile 1940, durante l’invasione tedesca in Norvegia, il re Haakon VII e i membri del governo, fuggirono da Oslo e si rifugiarono a Molde, che divenne per 7 giorni capitale norvegese. In passato due grandi incendi hanno bruciato parte della città, uno nel 1916 e uno nel 1940 causato proprio dal bombardamento tedesco.

A parte la Cattedrale e il Romsdal Museum, un museo etnologico all’aperto dove si trovano una cinquantina di edifici trasferiti dalla valle di Romsdal, non vi è nulla di particolare da visitare, ma è comunque piacevole fare una sosta in questa città.

Norvegia in camper – Le rose di Molde
Lungomare di Molde – Sullo sfondo un hotel e centro congressi

Sopra Molde, a pochi chilometri di distanza, vala la pena di salire sul Verden (punto panoramico). La strada in un tratto diventa sterrata e un po’ ripida, ma con prudenza si riesce tranquillamente a percorrere e il panorama da lassù è meraviglioso. Poco prima di arrivare nel punto più in alto, è presente un laghetto con una bella area pic-nic.

Norvegia in camper – Il Verden di Molde
L’Atlantic Road

Dopo una sosta rilassante sopra le colline di Molde, ci prestiamo ad affrontare la strada più sorprendente della Norvegia, la panoramica Atlantic Road (Strada Atlantica). Lunga circa 86 chilometri, si trova nel tratto della Fv64 e mette in collegamento Molde e Kristiansund. Attraversa le isolette del Vestlandet e nel suo percorso si percorrono ben 8 ponti rendendo questa strada la più straordinaria al mondo.

Norvegia in camper – Atlantic Road

Inizialmente il progetto prevedeva la costruzione di una linea ferroviaria, ma venne abbandonata l’idea e il 1°agosto 1983 iniziò la costruzione della strada. Dopo 6 anni, durante i quali sul cantiere si abbatterono 12 uragani, terminarono i lavori. Il costo finale fu di 122 milioni di corone norvegesi (circa14 milioni di euro) che fu ripagato in minima parte dai pedaggi e il resto dal governo. Nel momento in cui fu recuperato l’investimento, vennero eliminati i pedaggi e così dal 26 giugno 1999, divenne una strada gratuita. 

Il ponte Storseisundet sull’Atlantic Road

Il tratto più significativo dell’Atlantic Road, è lo Storseisundet, il ponte che sovrasta un’isola più alta delle altre. Per questo motivo la strada si innalza come un ripido pendio per poi scendere a picco. E’ molto pericoloso attraversarla nei periodi autunnali quando sono frequenti forti venti e tempeste oceaniche che provocano onde molto alte. 

Norvegia in camper – Atlantic Road

Nel 2009 l’Atlantic Road è stata dichiarata bene culturale della Norvegia.

Una notte “into the wild”

Superato il punto più spettacolare dell’Atlantic Road, trascorriamo la notte “into the wild”, in un punto tanto magico quanto isolato!

Ecco come l’abbiamo trovato. In prossimità di Karvag all’ingresso del paese, ci fermiamo nell’area sosta gratuita con carico e scarico, ma non ci soddisfa in quanto si trova proprio sulla strada e preferiamo cercare un posticino più tranquillo. Guardando su Google Maps, notiamo un piccolo spiazzo raggiungibile da una stradina. Così ci avventuriamo nei boschi di Karvag e ci troviamo in questo posto stupendo immerso nel silenzio, dove trascorriamo una notte tranquillissima.

“Into the wild” a Karvag

NORVEGIA: DA TRONDHEIM A OSLO

Ci separano solo 4 ore di viaggio per arrivare a Trondheim, la nostra tappa successiva. Così ce la prendiamo con calma e, dopo una sosta a Kristiansund, dove non c’è nulla di interessante, ci fermiamo lungo la strada E39 in diversi punti panoramici approfittando della bella giornata di sole per scattare qualche foto e per goderci il paesaggio.

Lungo la E39 direzione Trondheim

Nel tardo pomeriggio arriviamo al “Camping Valsoya”, un bel campeggio con tutti i servizi di fronte al Valsoyfjorden dove è possibile anche pescare. Per i più avventurosi, nei pressi del campeggio è presente il Climbing Park. La sera ci godiamo un tramonto stupendo.

Norvegia in camper – Camping Valsoya
Trondheim

Arriviamo in mattinata a Trondheim, nella contea di Trondelag, e riusciamo tranquillamente a parcheggiare vicino al centro. La giornata purtroppo non è delle migliori ma riusciamo comunque a visitare la città.

Cenni storici

Trondheim fu fondata nel 997 dal re vichingo Olaf I , con il nome di Kaupangen che diventò Nidaros dall’antico nome dell’isolotto che si trova di fronte (oggi Munkholmen).

Quest’isola è famosa per le “teste impalate” di Olaf. Quando arrivò in queste terre, infatti, tagliò la teste a tre suoi rivali e le fece impalare sull’isola. Tutti coloro che entravano nel fiordo per nave dovevano, come forma di rispetto verso Olaf, fermarsi a insultare e a maledire ad alta voce le tre teste.

Così l’isolotto fu chiamato Nidarholm (cioè “isola delle maledizioni”) ed in seguito il nome passò prima al fiume, poi alla città che venne così chiamata Nidaros (“foce delle maledizioni”). Solo nel tardo Medioevo il nome della città cambiò in Trondheim a seguito della dominazione danese.

L’ isolotto fu utilizzato come luogo di esecuzione di pene capitali, poi come monastero benedettino, prigione e infine edificio doganale. La città subì numerosi incendi, il più distruttivo dei quali fu quello del 1681 che la rase al suolo. Venne poi ricostruita con ampi viali per evitare che successivi incendi si propagassero facilmente.

Torvet e Stiftsgarden

La nostra prima tappa è la Torvet, l’ampia e semplice piazza principale, dove si trova il monumento di Olav Triggvason, il fondatore della città.

Torvet a Trondheim e il monumento di Olav

Di fianco alla Piazza si trova la Stiftsgarden, la residenza reale situata in posizione centrale sull’arteria principale della città. E’ costituita da 140 camere ed è il più grande edificio in legno del nord Europa utlizzato dai reali dal 1800.

Fu costruita nel 1774 per Cecilie Scholler, la ricca vedova di un mercante di Trondheim, che viaggiò molto all’estero e raramente utilizzò la residenza dove, invece, risiedette suo genero. Dopo la sua morte, fu ereditata dal figlio che vi rimase finchè non venne venduto allo Stato nel 1800. Agli inizi del 1900 divenne sede reale di Trondheim.

Stiftsgarden – Residenza Reale
Cattedrale di Nidaros

La Cattedrale di Nidaros è il simbolo della città. Costruita nel 1070 sopra la tomba del santo patrono della Norvegia, Sant’Olav, subì molte ristrutturazioni a causa dei diversi incendi che la danneggiarono. Il restauro più importante fu quello del 1869 che le diede l’attuale stile gotico-romanico. Dagli inizi del 1800 è stata utilizzata come sede per le incoronazioni dei re di Norvegia. L’ultima incoronazione avvenne nel 1904, due anni dopo una legge stabilì che queste dovessero avvenire nella capitale Oslo.

Oggi la Cattedrale è meta di numerosi pellegrinaggi ed è la meta turistica principale di Trondheim. L’ingresso è a pagamento e nel complesso della Cattedrale sono compresi anche il palazzo dell’Arcivescovo, la cripta con i gioielli della corona norvegese e due musei.

Norvegia in camper – Cattedrale di Nidaros
Bakklandet

L’altra attrazione turistica di Trondheim è il Bakklandet, il quartiere storico che si affaccia sul lato est del fiume Nidelva tra il ponte e la città vecchia Gamle Bybro. E’ un villaggio costituito da piccole case colorate in legno (diventati piccoli negozi, caffè e ristoranti) e stradine strette.

Bakklandet
La Fortezza di Kristinasen

Sopra alla città vecchia, in posizione dominante, si trova la Fortezza di Kristinasen, costruita dopo l’incendio del 1681 sia per proteggere la città dagli attacchi da est, che per controllarla. Nel 1691 venne cinta da mura che furono ulteriormente circondate da una palafitta continua.

Durante la Grande Guerrra del Nord nel 1718, gli svedesi invasero la città e la fortezza ebbe un ruolo importantissimo. Non riuscendo ad assediarla, gli svedesi furono, infatti, respinti finchè il freddo e la fame ridusse drasticamente il loro numero. La fortezza fu dismessa nel 1816 e nel novembre del 1905 si svolsero i festeggiamenti per l’elezione del principe Carlo di Danimarca a re di Norvegia (re Haakon VII). Durante la seconda guerra mondiale, con l’occupazione tedesca, la fortezza fu anche utilizzata come luogo di esecuzione di un gran numero di patrioti norvegesi.

Norvegia in camper – Fortezza di Kristiansen
Gli antichi centri minerari

Lasciamo Trondheim, il punto più a nord del nostro itinerario, e iniziamo a scendere verso sud passando dall’interno della Norvegia. La strada che percorriamo attraversa una riserva naturale con uno splendido paesaggio già autunnale, abitato dalle renne che per due volte abbiamo la fortuna di incontrare.

Roros

Dopo una sosta pranzo immersi nel silenzio di questa riserva, giungiamo nel primo pomeriggio a Roros, un antico centro minerario le cui origini risalgono al 1530. Inserito nel 1980 tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, oltre alle sue minierie di rame, è caratterizzato da circa 80 case di legno, a uno o due piani, con le facciate annerite che le conferiscono un aspetto medioevale. Un incendio nel 1679 , provocato dalle truppe svedesi, distrusse parte della cittadina che fu poi ricostruita, lasciando molte facciate intatte benché annerite dai fumi dei roghi.

Il centro di Roros e la sua Kirke

Le miniere sono state sfruttate per 333 anni, fino al 1977 e vi lavoravano non soltanto i norvegesi, ma anche i danesi e gli svedesi. La vecchia fonderia è stata trasformata nel Museo Olav’s Mine, aperto al pubblico, dove vengono illustrati i processi di fusione e lavorazione del rame.

Le miniere

Ma Roros è famoso anche per essere stato il set di alcune scene invernali di Pippi Calzelunghe. Nei negozietti del centro, infatti, si trovano peluches e gadget di Pippi e degli altri protagonisti della serie svedese.

Dalholen

Dopo aver trascorso qualche ora in questo paesino che sembra far parte di un’altra epoca, ripartiamo con direzione Folldal, un altro importante centro minerario. Essendo già pomeriggio inoltrato e non avendo modo di visitare le miniere in quanto già chiuse, cerchiamo un posticino per la notte rimandando a domani questa tappa.D

Ci fermiamo così a pochi chilometri dopo Folldal, nell’Area picnic sull’ RV29 a Fylkesveg 291 nei pressi di Dalholen, di fronte al fiume. Trascorriamo una piacevolissima serata, accendendo un piccolo falò già preparato da qualcuno prima di noi e mangiando marshmallows attorno al fuoco.

L’area picnic sulla RV29 dopo Folldal
Folldal

Al mattino seguente torniamo a Folldal per visitare le antiche miniere.

Nel 1745 un contadino scoprì la presenza del rame nel sottosuolo. Il primo periodo minerario durò fino al 1878 anno in cui, a causa dei costi elevati di trasporto e del basso prezzo dei minerali estratti, l’attività di estrazione cessò.

La miniera rimase inattiva fino al 1906 quando, l’ingegnere, Worm Lund, sostenuto da fondi britannici, fondò la “Folldal Copper & Sulphur” e fece redigere nuove mappe delle miniere. Iniziò così un periodo di espansione e sviluppo del sito, con la costruzione di una centrale elettrica, funivie, officine, lavanderie e bagni per i minatori, diventando una vera e propria comunità.

Ma le rigide condizioni di lavoro, causarono una serie di scioperi dei dipendenti. Il più lungo fu quello che iniziò nel 1929 e terminò nel 1931 quando, a seguito di duri conflitti, Worm Lund dovette andarsene. Dopo 7 anni, la “Folldal Copper” fallì e una nuova società gestita da norvegesi, prese il suo posto.

Nel 1941 la miniera principale era vuota ma continuava la sua attività con il minerale estratto dalle piccole miniere della zona e veniva trasportato in quella principale tramite funivie. Le estrazioni terminarono completamente nel 1993, dopo 245 anni di attività, quando si esaurirono tutte le risorse.

La visita prevede un percorso all’interno della miniera con un trenino e una guida che spiega la storia della miniera e di come vivevano i minatori in quell’ambiente.

Il Parco delle Rondane
Norvegia in camper – Strada turistica FV27

Proseguiamo sulla Strada turistica FV27 che attraversa il Parco delle Rondane, il primo parco nazionale della Norvegia nel 1962.

Si trova in una zona montana dove, oltre a betulle, sono presenti tappeti di muschi, eriche e licheni. Le cime più alte sono invece completamente rocciose. All’interno del parco si trovano dieci vette che raggiungono i 2000 metri di altezza.

In questa zona si incontrano molte case con i tetti erbosi, una caratteristica delle case norvegesi. Questo tipo di copertura risale ad un’antica tradizione radicata nei paesi Scandinavi per ripararsi dall’intenso freddo dei mesi invernali. Il manto erboso, infatti, costituisce un ottimo isolante termico. Questa tradizione durò fino al XVIII secolo, quando i tetti iniziarono ad essere rivestiti con le tegole.

All’inizio del secolo scorso, il governo norvegese fece di tutto per mantenere ed incentivare questa tradizione, mirando anche ad un discorso ecologico. Oggi è diventata pratica molto diffusa in tutta la Norvegia soprattutto per i rifugi, per le case vacanze e per i musei a cielo aperto che ripropongono una fedele ricostruzione dei villaggi norvegesi.

I caratteristici tetti erbosi
Lillehammer

Lasciamo questo paradiso sperduto e torniamo alla “civiltà” arrivando a Lillehammer che si trova sulla punta settentrionale del Lago Myosa, il lago più grande di tutta la Norvegia.

Lillehammer è una delle principali stazioni sciistiche norvegese con ottime piste per lo sci da fondo e dozzine di piste da discesa, oltre al trampolino di salto e una pista da bob. Non a caso nel 1994 ha ospitato i Giochi Olimpici invernali.

Verso Lillehammer

Noi parcheggiamo per un’oretta nei pressi del centro storico, in alternativa è presente il grande parcheggio “Kristins Hall” dove, però, non è possibile sostare durante la notte. Passeggiamo lungo la Storgata, la zona pedonale del centro storico animato da colorati e vivaci negozi.

Il viale principale del centro di Lillehammer
Museo di Maihaugen

Ci spostiamo poi verso l’altra attrazione turistica di Lillihammer, il Museo di Maihaugen, uno dei più grandi centri culturali in Norvegia (nei mesi estivi da giugno ad agosto è aperto dalle 10 alle 17, nei mesi più invernali dalle 11 alle 16).

Ideato e progettato da Anders Sandvig, questo museo etnografico a cielo aperto, comprende oltre 200 edifici provenienti da diverse zone della regione, tra cui la Stavkirke di Garmo, case e negozi tradizionali, un museo postale e 27 edifici della fattoria Bjørnstad. Diviso in tre sezioni, rurale, storica e residenziale, è un museo molto interessante e ben organizzato.

Una parte della sezione rurale del Museo

La Garmo Stavkirke è una delle chiese più visitate in Norvegia. Originariamente si trovava nel villaggio di Garmo in Lom. Fu costruita nel 1150, sopra una precedente chiesa risalente al 1021 ad opera del capo dei vichinghi. Quando nel 1879 venne costruita una nuova chiesa, la Garmo Stavkirke venne demolita e i suoi materiali venduti all’asta. Nel 1920 venne eretta nuovamente all’interno del Museo ma non si sa quanto materiale originario sia stato utilizzato per la ricostruzione.

La Garmo Stavkirke
L’interno della Garmo Stavkirke
Hamar e il Lago Myosa

Dopo mezza giornata trascorsa al museo, lasciamo Lillehammer e ci fermiamo ad Hamar, un’altra cittadina situata sul Lago Myosa. All’interno dell’Hedmark museum, si trovano i resti di un’antica cattedrale medievale (la Domkirkeodden ). Ciò che rende particolare questa cattedrale, è anche l’enorme struttura di vetro costruita su di essa per preservarla dalle intemperie.

In pietra calcarea, la Cattedrale è stata costruita nel 1152 circa ed è in stile romanico-gotico. E’ stata la sede vescovile norvegese fino al 1536, anno in cui è stata trasferita ad Oslo. Così la Cattedrale ha iniziato a perdere la sua importanza, deteriorandosi man mano ed è stata quasi completamente distrutta nel 1567 dall’esercito svedese durante la guerra dei sette anni. Nel 1998 è stata realizzata la struttura in acciaio e vetro per proteggere e conservare ciò che è riuscito a salvarsi (solo qualche arco). Purtroppo non riusciamo ad entrare nella Cattedrale per un matrimonio civile in corso.

Norvegia in camper – Domkirkeodden

Continuamo a scendere verso sud, direzione Oslo e per la notte ci fermiamo in un Parcheggio libero situato sulla punta meridionale del Lago Myosa.

Parcheggio fronte lago
Norvegia in camper – Lago Myosa
Oslo: la capitale silenziosa
Fredrikstad: la nostra ultima tappa in Norvegia

In serata arriviamo in quella che sarà la nostra ultima tappa in Norvegia (per questo viaggio): Fredrikstad, la città fortificata meglio conservata di tutto il nord Europa.

Parcheggiamo nei pressi della città vecchia (Gamble) a Torsnesveien (gratuito dalle 18 in poi) e trascorriamo la serata al vicino minigolf, carino e ben strutturato, dove ci divertiamo moltissimo. Dopo cena, passeggiamo tra le vie, ormai deserte, della Gamble che ci affascina molto.

La via principale di Fredrikstad Gamble

Fredrikstad venne costruita nel 1567 da Federico II, dopo che un incendio distrusse la vicina città di Sarpsborg, che fu in seguito ricostruita. La moderna cittadina si sviluppa lungo la parte occidentale del fiume Glomma, mentre la città vecchia, sulla sponda orientale, è circondata da un fossato a forma di stella che la rende unica. Nell’antico centro storico sembra di viaggiare indietro nel tempo tra le case in legno, i negozietti di artigianato, la piccola chiesa e un molino a vento.

Una delle antiche porte di accesso alla Gamble
Il fossato lungo le mura di Fredrerikstad

Il giorno seguente lasciamo Fredrikstad e, con essa, la Norvegia. Scendiamo lungo la costa svedese facendo tappa a Malmoo (qui puoi leggere l’articolo) e proseguendo verso la Danimarca, dove ci fermiamo a Odense (la città di Andersen), per poi rientrare in Italia due giorni dopo.

Norvegia in camper – Video con drone

I NUMERI DEL NOSTRO VIAGGIO

  • 24 giorni e 23 notti
  • 7.067 km
  • 841 litri di diesel
  • 6 notti trascorse in aree camper/campeggi a pagamento
  • 17 notti in libera o aree camper gratuite

AREA DOWNLOAD

ELENCO AREE CAMPER NORVEGIA CON RECENSIONI

Articolo
Norvegia in camper
Hai appena letto
Norvegia in camper
Contenuto
La Norvegia in camper in 23 giorni e 7.100 km, dalla punta sud fino a Trondheim, tra fiordi, cascate e ghiacciai, piccoli villaggi di pescatori, ponti e strade panoramiche, per poi scendere fino ad Oslo attraversando l'insolito e particolare Parco delle Rondane.
Autore
Copyright
Pronti Camper Via
Logo
Mi chiamo Monica e amo viaggiare in camper con la mia famiglia. Mi piace scrivere e condividere le mie esperienze di viaggio con altri camperisti e non. Così ho creato il Blog "Pronticampervia", dove sono raccolti tutti i nostri viaggi in Italia e in Europa con itinerari, consigli, curiosità ed elenco aree camper in cui siamo stati. Buona lettura! 😊🚌💚
Articolo creato 77

Lascia un commento

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto