- 05 – 26 Agosto 2022
Quest’anno per il nostro lungo viaggio d’agosto in camper, abbiamo scelto come meta principale la Polonia e, come sosta per il ritorno, la Germania orientale.
Consigli di viaggio
- seguendo il nostro itinerario, è necessario premunirsi di vignetta per i pedaggi autostradali. Per l’Austria si può acquistare nell’autogrill prima di passare la frontiera, per la Repubblica Ceca si può acquistare direttamente on-line nel sito https://www.cze-vignette.com/ o in alternativa direttamente presso gli autogrill (ma spesso non prestano questo servizio).
- in Repubblica Ceca, così come in diverse zone della Germania orientale, è vietato sostare di notte nei pressi di Parchi Nazionali. Non sono presenti cartelli o segnaletiche di divieti, ma è una loro regola che se non viene rispettata può essere fonte di multe salatissime.
- in Polonia è consentito sostare con i camper (anche di notte) nei parcheggi misti ad auto.
- in Polonia la moneta è lo zloty polacco ed è consigliabile avere del denaro in contante perchè alcune aree di sosta non accettano pagamento con carta, così come alcuni piccoli punti vendita di frutta e verdura.
Ecco la mappa del nostro itinerario con tutte le soste che abbiamo effettuato.
Repubblica Ceca: le Grotte di Punkva
Dove sostare in camper
La prima tappa, consigliata da un nostro amico polacco, prevede la visita alle Grotte di Punkva, situate nella Repubblica Ceca a pochi chilometri da Brno. Arriviamo verso sera in uno degli ampi parcheggi che si trovano nei pressi del Centro Informazioni con l’intenzione di trascorrervi anche la notte ed essere, quindi, già al mattino pronti per l’escursione. Poco dopo, però, ci raggiunge una guardia forestale e ci informa che di notte non si può sostare nei pressi dei Parchi Nazionali, pena multe salatissime. Non è presente nessun tipo di cartello che indica tale divieto ma si tratta di un regolamento che vige in tutta la Repubblica Ceca.
La guardia ci consiglia un camping distante dieci minuti dalle grotte e così lo raggiungiamo con la speranza di potervi sostare. Si tratta del “Kemp Olsovec”, sviluppato sulle rive del Lago Olsovec ed è uno dei campeggi più caotici che abbia mai visto. Sono presenti tende, roulotte e camper sistemati ovunque e senza alcuna logica. I servizi igienici sono molto squallidi e non è presente lo scarico delle acque grigie, mentre il carico dell’acqua si può solo effettuare dove si trova lo scarico del wc.
A parte questo, comunque, l’atmosfera di festa che circonda il lago con musica e stand gastronomici, ci rallegra la serata.
Visitare le Grotte di Punkva
Il mattino seguente raggiungiamo nuovamente il parcheggio nei pressi del Centro Informazioni delle grotte, a Blansko. Il parcheggio è a pagamento ed accettano solo contanti (200 corone oppure € 10,00 – tariffe agosto 2022).
Ritiriamo e paghiamo i biglietti che avevamo precedentemente richiesto tramite e-mail, come da indicazione nel sito ufficiale. E’ consigliabile infatti prenotare in anticipo uno degli orari di visita disponibile. Purtroppo la guida è solo in lingua ceca.
Dal Centro Informazioni, con una bella passeggiata di mezz’ora circondati dalla foresta, dopo 2 chilometri, si raggiunge l’ingresso delle grotte, nel Canale abbandonato dove sono presenti un chiosco bar e la biglietteria. In alternativa è presente una servizio navetta a pagamento.
All’interno delle grotte la temperatura è costante di 7/8°C, è consigliabile indossare scarponcini da trekking o comunque scarpe comode. I cani non sono ammessi.
L’interno delle Grotte
Le grotte di Punkva si trovano nel Carso Moravo, la zona carsica più grande della Repubblica Ceca che comprende numerosi percorsi sotterranei.
La visita dura un’ora attraverso i corridoi sotterranei dove sono presenti bellissime formazioni calcaree e numerosi stalagmiti e stalattiti. Si arriva fino all’abisso Macocha la cui profondità raggiunge quasi 140 metri. L’ultima parte della visita prevede il giro in barca nel fiume sotteraneo che viene interrotto per soffermarsi in uno degli spazi più belli del percorso: la cattedrale di Masaryk. Terminata la visita è possibile proseguire per il sentiero di 2 chilometri che arriva nel punto più alto dell’abisso Macocha. Da qui si lo può ammirare da un’altra prospettiva e rendersi conto effettivamente di quanto sia profondo.
Polonia
Nel pomeriggio, lasciamo la Repubblica Ceca ed entriamo in Polonia. Per la notte sostiamo nell’ampio e tranquillo parcheggio di Suszec, una piccola e graziosa cittadina costituita da diverse villette indipendenti, due chiese, un cimitero e due minimarket.
Auschwitz e Birkenau
Il giorno seguente arriviamo ad Auschwitz (Oswiecim in polacco) dove, nel primo pomeriggio, abbiamo la visita guidata in italiano, già prenotata precedentemente. Nell’articolo qui sotto, tutti i dettagli della visita.
Terminata la visita ci spostiamo per la notte nel Camping sul Lago Zbiornik Dzieckowice. E’ un bel campeggio con tutti i comfort ad un prezzo veramente molto conveniente. Ceniamo con un’ottima pizza nella Taverna che si trova a cinque minuti a piedi dal campeggio.
Le miniere di sale di Wieliczka
Il mattino seguente raggiungiamo Wieliczka, una bella cittadina situata nell’area metropolitana di Cracovia dove visitiamo le antiche miniere di sale.
Dopo due ore trascorse esplorando i sotterranei di Wieliczka, risaliamo con l’ascensore e torniamo al camper. Partiamo e dopo pochi chilometri raggiungiamo Cracovia, la capitale della cultura polacca.
Cracovia
Ci rimettiamo in viaggio nel primo pomeriggio per spostarci di una trentina di chilometri a nord di Cracovia entrando nel Parco Nazionale di Ojcow, la nostra prima tappa dell’itinerario dei Nidi d’Aquila.
I Castelli dei Nidi d’Aquila
Il mattino seguente lasciamo la zona dei Nidi d’Aquila e ci spostiamo verso Katowice e più precisamente a Gliwice.
La Torre radio di Gliwice
Quando ho preparato l’itinerario di questo viaggio, per puro caso ho letto alcune informazioni sulla torre radio di Gliwice ed ho pensato che non poteva mancare tra le nostre tappe, seppur poco conosciuta e pubblicizzata.
Esternamente si tratta di una semplice torre di trasmissione radio, ma a livello storico ricopre un ruolo di assoluta importanza in quanto proprio da questa torre ha avuto inizio la seconda guerra mondiale. La storia che ruota attorno a Gliwice non viene raccontata sui libri di scuola e infatti anche le nostre ragazze si sono incuriosite quando gliela abbiamo raccontata.
Parcheggiamo di fronte alla torre ed entriamo nell’area recintata in fondo alla quale si trova l’ex stazione radio che oggi ospita un museo della storia della radio e delle arti visive.
La torre è un traliccio in legno di larice alto 111 metri. E’ stata costruita nel 1935 quando Gliwice si chiamava Gleiwitz ed era città tedesca. Il progetto era quello di ospitare antenne di trasmissione in media frequenza ed entrò in funzione nel dicembre 1935. Ma quattro anni dopo la torre di Gliwice si trovò ad essere al centro dell’Operazione Himmler, un piano predisposto dalla Germania per avere un pretesto per invadere la Polonia.
Ecco come sono andate le cose. Nel 1939 Gliwice apparteneva alla Germania. La sera del 31 agosto sette uomini entrano nell’edificio della stazione radio e, sparando dei colpi di pistola in aria, ordinano ai tecnici presenti di seguire i loro ordini. Uno degli aggressori afferra il microfono e in lingua polacca urla: “Attenzione! Qui è Gliwice. La stazione di trasmissione è in mano polacca”. Queste poche parole bastano per scatenare una serie di eventi che causerà lo scoppio della seconda guerra mondiale.
I sette uomini escono dall’edificio lasciando sui gradini d’ingresso un uomo in uniforme polacca morto con un colpo di pistola alla fronte. Nel frattempo tutte le stazioni radio tedesche trasmettono la notizia dell’attacco polacco alla stazione di Gliwice e dell’intervendo della polizia che riesce ad intervenire uccidendo alcuni degli uomini al comando dell’operazione.
Il giorno dopo è il 1° settembre 1939 e Adolf Hitler, per vendicarsi di questo attacco, dichiara guerra alla Polonia. I governi europei quindi vengono informati dalla Germania che è stata la Polonia ad aver dato inizio alla guerra.
La verità sull’accaduto si seppe durante i processi di Norimberga: i sette uomini erano tedeschi in uniforme polacca che avevano sequestrato la stazione diffondendo il comunicato in lingua polacca fingendo di essere sabotatori anti-tedeschi. Per rendere ancora più verosimile l’operazione Himmler, avevano lasciato il corpo di un cadavere in uniforme polacca. In realtà si trattava di un contadino slesiano arrestato il giorno prima e ucciso con un’iniezione letale, anche se ufficialmente risultava morto per un colpo di pistola. Il suo nome era Franciszek Honiok ed è stata la prima vittima della seconda guerra mondiale.
Sztolnie Walimskie: il progetto “Riese”
Lasciamo Gliwice per raggiungere un’altra tappa poco conosciuta in Polonia ma sicuramente interessante per gli amanti della storia. A sud di Breslavia, immerso in un parco naturale, si trova Sztolnie Walimskie: sette tunnel sotteranei utilizzati per il cosidetto “Projekt Riese” (progetto gigante), il nome in codice utilizzato dalla Germania nazista tra il 1943 e il 1945.
Parcheggiamo lungo la strada nei pressi della biglietteria. L’ingresso è a pagamento con guida, purtroppo solo in lingua polacca. E’ possibile però richiedere l’audioguida in inglese, francese o tedesco.
Nessun tunnel è stato completato e lo scopo di questo progetto non è mai stato chiaro a causa della mancanza di documentazione. L’ipotesi più accreditata è che una parte fosse adibita ad essere il quartier generale di Hitler e un’altra parte una vera e propria fabbrica di armi sotterranea. Altre ipotesi sostengono che servissero a nascondere esperimenti di laboratorio segreti.
I lavori di costruzione furono eseguiti da prigionieri di guerra e da deportati dei campi di concetramento. Molti di loro morirono causa malattia e malnutrizione. I tunnel non furono mai completati perchè, con l’arrivo degli Alleati, i lavori si interruppero definitivamente nel maggio 1945.
Per noi non è stato molto interessante, sicuramente anche per il fatto di non capire assolutamente nulla di quello che la guida raccontava. Avevamo solo qualche informazione letta precedentemente sul web che comunque non aveva esaudito la nostra curiosità. Dopo un’ora, stanchi di non capire nulla e delusi da questi tunnel pressochè vuoti, abbiamo lasciato il gruppo di visita e siamo tornati al camper. Quindi per coloro che non conoscono la lingua polacca e non comprendono bene neanche le altre lingue straniere, sconsiglio questa tappa.
Poznan
Il giorno seguente raggiungiamo Poznan e parcheggiamo nei pressi del centro storico di questa graziosa cittadina. In realtà Poznan è una delle città più antiche e più ricche della Polonia, un importante centro fieristico internazionale che organizza congressi, conferenze ed eventi sportivi.
In un paio d’ore visitiamo sia la piazza del mercato che la cattedrale. Purtroppo, però, causa lavori di ristrutturazione, tutto il centro storico è un cantiere aperto e non riusciamo ad ammirarlo nel pieno della sua bellezza.
Sulla Piazza del Mercato si affacciano piccoli edifici color pastello del XVI e XVII secolo adibiti a gallerie d’arte, musei, gioiellerie, ristoranti e caffè. L’edificio che spicca maggiormente è sicuramente il Municipio. In stile rinascimentale, la sua facciata è caraterizzata da tre livelli di logge ad archi. Nella parte alta, in posizione centrale, si trova l’orologio. Allo scoccare delle ore 12:00, dalla piccola finestra sopra ad esso, compaiono le figure di due capre, considerate il simbolo della città. Oggi il Municipio ospita il Museo storico di Poznan.
In un caffè della piazza assaggiamo il dolce tipico di Poznan, “il cornetto di San Martino”…non si tratta di un semplice croissant. E’ farcito con datteri, fichi secchi, crema, uvetta, buccia d’arancia ed è protetto dal marchio IGP; insomma una vera bomba calorica!
Ci spostiamo di pochi metri e raggiungiamo la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, il principale luogo di culto di Poznan. Si tratta di un edificio abbastanza recente essendo stato consacrato nel 1880, anche se in realtà la prima chiesa di uguali dimensioni eretta nella stessa zona, risale all’anno Mille.
La facciata è caratterizzata da due torri uguali alte 62 metri. La pianta è a croce latina con tre navate e diverse cappelle laterali. La particolarità di questa cattedrale è proprio una di queste cappelle: la Cappella d’oro, rimasta intatta durante la guerra.
Malbork e il Castello di Marienburg
Ci rimettiamo in viaggio e ci spostiamo verso nord raggiungendo, dopo un paio d’ore, quella che è stata la prima capitale della Prussia: Malbork.
Sostiamo nel Camping che si trova di fronte alla fortezza di Malbork, in Ulica Walowa 12. Molto carino come campeggio, è sviluppato attorno a un piccolo lago, su erba e con tutti i servizi necessari, comprese le docce calde. I prezzi sono molto contenuti, come quasi tutte le strutture che abbiamo trovato in Polonia.
La sera, dopo cena, con una bella passeggiata raggiungiamo la fortezza che, illuminata al tramonto, è molto suggestiva.
La città di Malbork si è sviluppata attorno al Castello di Marienburg, fondato sulle sponde del fiume Nogat nel 1274 dall’ordine dei Cavalieri Teutonici come fortezza. Da quel momento Malbork ha vissuto un periodo di forte espansione, grazie soprattutto allo sviluppo del commercio, in particolar modo all’esportazione dell’ambra.
Il Castello, in stile gotico, sorge sui resti di quello che era un convento. Il suo nome si deve alla Vergine Maria, protettrice dei cavalieri teutonici, a cui fu dedicata la sua costruzione. Si tratta del più grande edificio in mattoni costruito in Europa e nel 1997 è entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità.
All’interno del castello si possono visitare numerose chiese e cappelle, la più suggestiva è la Cappella di Sant’Anna dove venivano sepolti i signori del castello. Sono presenti inoltre diversi musei, tra cui quello dell’ambra.
Nel 2004 il castello è divenuto proprietà del principe di Hannover che lo ha ceduto nel 2018 allo stato della Bassa Sassonia a causa dei costi di manutenzione e di restauro troppo elevati.
Durante la seconda guerra mondiale, Hitler lo utilizzò come sede per incontri e conferenze con gli altri potenti di quel periodo.
L’ingresso al Castello è a pagamento e si possono acquistare i ticket direttamente alle biglietterie oppure nelle casse automatiche. Sono disponibili audioguide in italiano, molto utili per una visita completa di tutta la struttura. Sono necessarie circa 3 ore per completare il percorso di visita.
Terminato il tour del castello torniamo al camper, pranziamo e ci rimettiamo in viaggio per raggiungere la parte della laguna più a nord della Polonia. Ma non abbiamo considerato che è la vigilia di Ferragosto e, come in Italia, anche qui è usanza festeggiarlo.
Così ci imbottigliamo nel traffico da cui riusciamo ad uscirne dopo 2 ore. Decidiamo di saltare le tappe successive che avrebbero previsto un paio di giorni in relax sul Mar Baltico e preferiamo proseguire verso Danzica, dove arriviamo in serata.
Danzica
Danzica è ricordata come città simbolo dello scoppio della seconda guerra mondiale. Nell’ottobre del 1938 la Germania chiese la città di Danzica e, di fronte ad un rifiuto da parte della Polonia appoggiata da Francia e Regno Unito, il 1° settembre 1939 le truppe tedesche la invasero. Nel porto della città iniziarono a sparare colpi di cannone sulle postazioni polacche situate nella penisola di Westerplatte che riuscì a constrastare l’avanzata tedesca per una settimana. Nonostante l’occupazione completa di Danzica avvenne a metà settembre, il 2 settembre la Germania dichiarò l’annessione della città.
A fine marzo 1945, venne “liberata” dall’Armata Rossa e dall’esercito popolare polacco. Durante i bombardamenti molti monumenti andarono distrutti, i soldati sovietici pensarono al resto, saccheggiandola con numerosi incendi che arrecarono molti danni al patrimonio artistico. Nel dopoguerra, iniziò la ricostruzione della città dal punto di vista architettonico che riguardò il 90% degli edifici.
Quando arriviamo a Danzica ci troviamo anche qui imbottiti nel traffico senza possibilità di trovare parcheggio e ne scopriamo presto il motivo… Dal 27 luglio al 18 agosto di ogni anno, infatti, si tiene a Danzica la storica Fiera di San Domenico che si festeggia da oltre 750 anni. E’ una delle manifestazioni più importanti d’Europa e il centro storico di Danzica si riempie di bancarelle di ogni genere, spettacoli e concerti.
Insomma, siamo capitati al momento giusto! I parcheggi indicati su Park4night nei pressi del centro storico, non sono raggiungibili in quanto utilizzati per i mercatini di antiquariato. Raggiungiamo il Camping che si trova in Towarowa 40, distante qualche chilometro dal centro ma, ancor prima dell’ingresso ci troviamo in coda e quindi torniamo indietro prima di rimanere intrappolati chissà per quanto tempo.
Un po’ sconsolati, credendo di dover abbandonare anche questa tappa, alla fine abbiamo la fortuna di trovare un posteggio nel porticciolo turistico situato in Stary Dwór, molto vicino al centro storico che raggiungiamo in 5 minuti in bici. E’ gratuito, senza servizi e non custodito, ma ci sembra abbastanza tranquillo.
Visitiamo Danzica la sera stessa, gremita di gente, illuminata a festa e con gli spettacoli di artisti di strada un po’ ovunque. Ceniamo in un ristorantino all’inglese con ottimi piatti e una squisita birra, percorriamo le due strade principali del centro tra le bancarelle di artigianato vario e per terminare la serata in dolcezza, entriamo in un mega negozio di caramelle.
Ci siamo talmente innamorati di Danzica, con i suoi colorati edifici, i suoi vicoli, il suo romatinco lungofiume e i suoi monumenti, che decidiamo di visitarla anche il mattino seguente, quando ancora tutto tace e le strade sono libere dai turisti. Riusciamo in questo modo ad apprezzarla ancora di più.
Ecco i punti di maggior interesse di questa città.
- Porta d’Oro (Zlota Brama) è la porta di accesso situata vicino al museo dell’ambra e Porta Verde (Zielona Brama), dalla parte opposta, situata sul lungofiume dove poter fare delle belle passeggiate. Entrambe costruite verso la fine del 1500, sono state distrutte durante la seconda guerra mondiale e poi ricostruite.
- Via Lunga o Reale (Ulicka Dluga) è la strada principale su cui si affacciano gli edifici color pastello e dove sfilavano le processioni reali. Questa via collega la Porta d’Oro con la Porta Verde. Interessante notare l’edificio del civico 71, uno dei pochi sopravvissuti alla seconda guerra mondiale: lo si riconosce dalle decorazioni originarie del XV secolo.
- La Fontana del Nettuno si trova a metà della Via Reale in quella che un tempo era la Piazza del Mercato. Questa fontana risale al 1606 e simboleggia il legame di Danzica con il mare. Durante la guerra, venne rimossa e le sue parti nascoste in città vicine, riuscendo così a salvarsi dalla distruzione.
- Il Municipio si trova sulla destra della fontana e svetta verso l’alto con la sua torre sulla cui cima si trova la statua di Sigismondo II.
- La Via dell’ambra (Ulicka Mariacka) è una stretta via considerata la “casa” dell’ambra. Qui, infatti, si trovano numerose botteghe e negozi specializzati nella lavorazione di gioielli e oggetti in ambra.
- Infine la Basilica di Santa Maria che risale al 1343 ed è una delle più grandi chiese gotiche in mattoni d’Europa. Ha subito diversi danni durante la guerra, il suo tetto è stato completamente riscostruito e quasi la metà dei suoi tesori artistici sono andati distrutti.
Lasciamo Danzica portando con noi un bel ricordo di questa città e una preziosa collana d’ambra acquistata al mercatino dell’antiquariato.
Ci spostiamo a nord di Danzica per raggiungere il mare. Questa zona non ci piace per niente, poco interessante e abbastanza triste. Quando arriviamo sul mare, non riusciamo a trovare un punto in cui fermarci ma comunque ci rendiamo subito conto che non è la situazione adatta a noi: la spiaggia è corta e sabbiosa, stracolma di gente e l’acqua non è niente di spettacolare. Praticamente molto simile alla nostra riviera romagnola da cui ci teniamo volentieri alla larga durante il mese di agosto.
Leba
Continuamo a viaggiare e in serata arriviamo a Leba, piccola cittadina turistica sul mare e a pochi chilometri dalle dune di sabbia del Slowinski Park. Ci fermiamo per la notte nel Camping Lesny 51, bel campeggio con tutti i servizi, vicino al centro e alla spiaggia. Il tempo di piazzarci e inizia a piovere.
Al mattino splende di nuovo il sole e, mentre le ragazze dormono ancora, noi esploriamo il paese e arriviamo finalmente in spiaggia dove facciamo un passeggiata tranquilla prima dell’arrivo di tutti i turisti. La sabbia è finissima, l’acqua limpida ma molto fredda.
Leba probabilmente è una delle cittadine più rinomate della zona con tante strutture ricettive, ristoranti, pub, parco giochi per i più piccoli, negozi e market. Motivo per cui già alle 08:30 del mattino i parcheggi e le strade che portano alla spiaggia iniziano a riempirsi.
Torniamo in camper e svegliamo le ragazze per decidere il da farsi. Loro non hanno molta voglia di trascorrere la classica giornata “spiaggia e ombrellone”, anche per via dell’acqua così fredda.
Così, prima che la situazione peggiori dal punto di vista del traffico, essendoci un’unica strada che arriva a Leba, lasciamo velocemente il campeggio e puntiamo verso la Germania. Ecco la seconda parte del nostro viaggio…
Germania
Ultimi giorni… relax in Val Visdende
Lasciamo Bayreuth e con esso la Germania. Così termina il nostro lungo viaggio di agosto che ci ha portato in Repubblica Ceca, in Polonia e in Germania. Quest’anno, a differenza dello scorso che abbiamo optato per un viaggio immerso nella natura nella meravigliosa Norvegia, abbiamo scelto di dedicare le nostre vacanze ad un percorso storico-culturale. E’ stato tutto sommato un viaggio interessante anche se sicuramente meno rilassante di altri, ma siamo rimasti comunque abbastanza soddisfatti.
Entriamo in Italia e, visto che siamo in anticipo sulla tabella di marcia di qualche giorno, decidiamo di fermarci nella nostra amata Val Visdende presso l’Area camper Da Gasperina immersa nel verde e nel silenzio della valle. Così ci rigeneriamo nel fisico e nello spirito prima di rientrare alla vita frenetica che ci spetterà da settembre… che ormai è alle porte!
I NUMERI DEL NOSTRO VIAGGIO
- 22 giorni e 21 notti
- 5.451 km
- 651 litri di diesel
AREA DOWNLOAD
ELENCO AREE CAMPER REPUBBLICA CECA – POLONIA – GERMANIA