- 09 – 16 Giugno 2023
Anche quest’anno per la nostra settimana di giugno in camper abbiamo scelto la Puglia e in particolare il Salento, percorrendo entrambe le coste, sia ionica che adriatica.
Sosta a Ortona in Abruzzo
La prima tappa per spezzare il viaggio è Ortona, antica cittadina sul mare in provincia di Chieti. Parcheggiamo nei pressi del Castello Aragonese, in Via Gabriele d’Annunzio e ci incamminiamo verso il centro storico. Ortona è celebre per la battaglia del 1943 che vide la vittoria delle truppe canadesi sui tedeschi e che portò alla distruzione della città.
Questo il motivo per cui il suo centro storico è stato quasi completamente ricostruito e non vanta monumenti di particolare interesse storico, se non il Castello Aragonese. Costruito nel 1452 dalla famiglia aragonese per scopi difensivi, il Castello è a strapiombo sul mare.E’ di forma quadrangolare contorniato da tre delle quattro torri originarie.
Nel corso del Settecento, la sua funzione fortilizia venne abbandonata quando fu acquistato dalla famiglia Baglioni che lo utilizzò come dimora residenziale. In seguito il castello cadde in disuso e venne utilizzato come polveriera fino alla seconda guerra mondiale.
Nel 1946 la parte più arroccata sulla collina franò e il castello perse una delle sue quattro torri. Nel 2001 importanti lavori di restauro lo hanno reso di nuovo agibile e visitabile.

Poco distante dal parcheggio del Castello, si trova la Cattedrale di San Tommaso Apostolo, costruita sui resti di un antico tempio pagano. Nel corso dei secoli ha subìto diversi rifacimenti e dal 1258 custodisce, nella cripta, le reliquie dell’Apostolo Tommaso. Dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale, la cattedrale fu ricostruita. Si riuscirono a salvare i due portali del XIII secolo, l’antica sagrestia e la Cappella di San Tommaso dove sono custodite le sue reliquie.
Nella banchina del porto di Ortona, si innalza il Monumento a San Tommaso, una statua raffigurante il santo protettore della “gente del mare”, situata su una piccola torretta galleggiante.
Per gli amanti della bicicletta, è possibile percorrere la Via Verde. Si tratta di una ciclovia sul mare che si sviluppa per quasi 50 chilometri lungo la Costa dei Trabocchi fino a Vasto-Sal Salvo.
Noi personalmente non abbiamo avuto modo provare questa esperienza perchè a Ortona ci siamo fermati solo un paio d’ore, ma abbiamo ricevuto recensioni positive da altre persone che l’hanno trovata molto panoramica e rilassante, adatta a tutti. Alcuni punti sono da migliorare per quanto riguarda la manutenzione.

Petacciato Marina in Molise
Per la notte ci spostiamo a Petacciato Marina, distante pochi chilometri da Termoli e sostiamo nell’Area Camper Villaggio la Torre, direttamente sul mare. Dispone di piazzole con vista fronte mare. Vi è la possiblità di aprire il tendalino e sono presenti i servizi di carico, scarico, attacco luce e docce. E’ presente inoltre un bar con servizio di ristorazione.
L’area camper si trova nei pressi dei resti della Torre di Petacciato, la torra saracena eretta durante il Regno di Napoli nel 1568. In origine si presentava come una torre a pianta quadrata sviluppata su due livelli. Al piano terra si trovavano le scuderie e al primo piano l’alloggio principale. Verso la fine del Settecendo una frana causò il crollo delle fondamenta rendendo la torre diroccata per metà, così come la si vede oggi.


Castel del Monte nelle Murge
La mattina seguente raggiungiamo Castel del Monte, in provincia di Andria, la fortezza che domina l’altopiano delle Murge settentrionali.
Taranto: la città più grande del Salento
In serata ci spostiamo a Taranto. Sostiamo nel parcheggio libero sul porto turistico in Via Garibaldi, nei pressi del borgo vecchio. E’ una comoda posizione per visitare il centro storico e, leggendo alcune recensioni su Park4night sembrerebbe tranquillo anche di notte. Non abbiamo potuto sperimentarlo in tal senso in quanto dopo cena ci siamo spostati altrove.

Taranto Vecchia
Esiste una Taranto Nuova e una Taranto Vecchia, dislocata in una piccola isola raggiungibile dal famoso Ponte Girevole o Ponte Punta Penna. Questo ponte è stato realizzato nel 1887 e sovrasta il canale navigabile che separa appunto il borgo antico da quello nuovo. Negli anni Cinquanta il ponte è stato modernizzato sostituendo l’antica struttura in legno e inserendo un meccanismo elettrico. Periodicamente viene aperto facendo ruotare le due metà su un lato consentendo così il passaggio alle grosse navi militari che transitano nel canale.
Ci incamminiamo verso il centro storico in Piazza Castello, nelle vicinanze del Ponte Girevole, dove si affaccia il Castello Aragonese o Castel Sant’Angelo. Nel 780 esisteva già una Rocca realizzata dai Bizantini per difendersi dagli attacchi dei Saraceni e della Repubblica di Venezia. Verso la fine del Quattrocento, Ferdinando I di Napoli ordinò di ampliare la fortezza esistente realizzando l’attuale Castello a pianta quadrangolare con un vasto cortile interno.
La sua funzione difensiva perse d’importanza nel Settecento quando diventò una prigione e solo con l’arrivo di Napoleone Bonaparte riacquistò la sua originaria funzione. Alla fine dell’Ottocento divenne sede della Regia Marina. Tutt’ora è di proprietà della Marina Militare che permette visite guidate gratuite tutti i giorni previa prenotazione.

Dalla parte opposta di Piazza Castello, si affaccia il Palazzo di Città costruito verso il 1860 e sede del Municipio di Taranto. In questa piazza si trovano anche i Resti del Tempio di Poseidone, il più antico tempio della Magna Grecia. Risalente al VI secolo a.C. è costituito da due imponenti colonne di ordine dorico a testimonianza che in città vi siano stati luoghi di culto greci.

Ci spostiamo poi nella via laterale a Piazza Castello, Via Duomo che percorriamo in tutta la sua lunghezza fino alla fine dell’isola. Questa parte di Taranto è quella che ho preferito in assoluto, a differenza di Tommaso che invece non ha apprezzato per niente. Io l’ho trovata autentica e genuina, lui sporca e degradata. Sono due punti di vista differenti che vi faranno o trascorrere più tempo girovagando tra i vicoli del borgo antico, o scappare il prima possibile.

Via Duomo è la strada principale nonchè la più antica di Taranto dove si affacciano bar, locande, trattorie e negozietti di vario genere. Più o meno a metà percorso della via, si trova la Cattedrale di San Cataldo, la più antica cattedrale romanica pugliese costruita dai Bizantini nel X secolo. Dopo diversi interventi di restauro e rifacimento, tra cui la realizzazione della facciata barocca nel 1713, la Chiesa ha assunto l’attuale conformazione architettonica sia esterna che interna.
Un’altra chiesa che ci ha particolarmente colpito è la Chiesa di San Domenico Maggiore situata in fondo a Via Duomo. E’ una chiesa in stile romanico-gotico realizzata intorno al 1360 il cui ingresso principale è raggiungibile tramite una bellissima scalinata centrale barocca.

Gli ipogei di Taranto
Esiste anche una Taranto Vecchia sotterranea costituita da ipogei che fungevano da abitazioni, luoghi di culto e di produzione come per esempio i frantoi o i depositi di grano. Gli ipogei sparsi per il borgo antico sono numerosissimi e formano un’ampia rete di cunicoli collegati tra loro e fino al mare. In questo sito i sotterranei più interessanti da visitare.
Torre di San Tommaso (Torre Lapillo)
Per la notte ci spostiamo a sud di Taranto e raggiungiamo Torre Lapillo, frazione di Porto Cesareo, sostando in un parcheggio libero a pochi metri dalla Torre di San Tommaso. Essendo bassa stagione la sosta è consentita, ma non penso sia possibile nei periodi di alta affluenza turistica.
La Torre di San Tommaso è una delle più grandi torri di avvistamento della zona. Risale alla metà del Cinquecento voluta da Carlo V per proteggere la costa salentina dai Turchi.


Gallipoli
Trascorriamo una notte tranquilla ma, al mattino, il cielo coperto e qualche goccia di pioggia ci convince a lasciare questa località e a spostarci in cerca di bel tempo.
Raggiungiamo così Gallipoli, dove siamo stati già qualche anno fa.
Santa Maria di Leuca, il punto più a sud del Salento
Dopo due giorni a Gallipoli, continuamo il nostro viaggio lungo la costa del Salento e raggiungiamo la rinomata località di Santa Maria di Leuca, nella punta più estrema della Puglia, dove si incontrano il Mar Ionio e il Mar Adriatico.
Dove sostare in camper
Arriviamo nell’Area camper “La Cornula”, a 200 metri dal mare e vicino al centro raggiungibile in 10 minuti a piedi. E’ un’area un po’ spartana ma con molto spazio, parzialmente ombreggiata, dotata di carico, scarico e attacco luce solo in alcuni punti. Scadente invece la gestione delle docce che sono a pagamento, sia quella fredda che calda. Inoltre si può usufruire della doccia calda solo quando la reception è aperta e in determinati orari della giornata.

La costa di Santa Maria di Leuca
Subito dopo esserci piazzati, raggiungiamo il porto, noleggiamo una piccola barca per mezza giornata e navighiamo lungo la costa in cerca di una caletta per il fare il bagno. Dopo aver esplorato il salento sul versante adriatico lo scorso anno, questa parte della costa salentina non ci entusiasma molto: non sono presenti molte baie ed, essendo la scogliera alta e rocciosa a picco sul mare, il fondale è molto scuro. Ci sono alcune grotte, ma sono visitabili solo con i tour di gruppo, non è consentito l’ingresso alle imbarcazioni individuali.
Dopo un’oretta di navigazione, ci richiamano dal porto esortandoci a rientrare il prima possibile perchè in arrivo una perturbazione. Infatti, giusto il tempo di arrivare al camper e scoppia un forte acquazzone.

Il Lungomare Cristoforo Colombo
Nel pomeriggio, non abbiamo voglia di tornare in mare, anche per via delle temperature non molto alte per fare il bagno. Così raggiungiamo a piedi il lungomare Cristoforo Colombo, caratterizzato dalle belle Ville aristocratiche risalenti all’Ottocento.
Le Ville, alquanto eccentriche, sono state progettate e realizzate da architetti e ingegneri salentini per le famiglie nobili che avevano l’abitudine di trascorrere qui le loro vacanze estive. Sono state costruite seguendo stili diversi come moresco, mediterraneo e orientale a seconda della ricca famiglia a cui era destinata. Quasi tutte avevano in comune un grande parco, un pozzo, una cappella privata e la stalla per i cavalli. Inoltre, di fronte ad ogni villa sulla spiaggia, era presente una bagnarola (una sorta di cabina) realizzata nello stesso stile della villa.
Oggi le Ville sono residenze private non visitabili. Alcune sono state ristrutturate e trasformate in strutture ricettive di lusso, accessibili a prezzi abbastanza elevati.

La Cascata Monumentale
Sviluppata sul pendio del promontorio di Punta Melisio, la Cascata Monumentale rappresenta la parte finale dell’acquedotto pugliese ed è percorribile tramite una gradinata di 300 scalini. La Cascata entra in funzione secondo un calendario annuale stabilito dal Comune di Santa Maria di Leuca e dal 2015 l’apertura delle acque è accompagnata da illuminazione artistica.
Noi non abbiamo avuto la fortuna di poterla osservare e, sinceramente, non sono neanche riuscita a capire se nel corso del 2023 ci saranno aperture o meno. Ad ogni modo abbiamo percorso tutta la scalinata fino in cima da dove si può ammirare uno splendido panorama sul porto e sul tutto il lungomare di Santa Maria di Leuca.


Il Faro e il Santuario di Leuca
La parte più caratteristica e che più ci è piaciuta di Santa Maria di Leuca, è la sommità del promontorio di Punta Melisio, dove si trovano il faro e il Santuario, raggiungibili in auto oppure a piedi direttamente dalla scalinata della Cascata Monumentale.
Il faro è stato costruito verso la meta dell’Ottocento e, con i suoi 47 metri di altezza, è il secondo più alto d’Europa. La sommità del faro è raggiungibile tramite una scala a chiocciola di 254 gradini ed è visitabile contattando la Pro Loco di Santa Maria di Leuca.
Antistante il faro, si trova la Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae, così chiamata perchè si trova alla fine della Terra, sul confine tra le terre di dominio romano e quelle di dominio straniero.
La Basilica sorse come un tempio pagano dedicato alla Dea Minerva e, secondo la tradizione, nel 43 d.C. l’apostolo Pietro sbarcò a Leuca per dirigersi verso Roma e iniziò la sua opera di evangelizzazione convertendo il santuario da pagano a cristiano. Dopo secoli di saccheggi, distruzioni e ricostruzioni, nel 1700 il vescovo Giovanni Giannelli, fece ricostruire il Santuario che assunse le attuali sembianze.
La Basilica è aperta ed accessibile gratuitamente tutti i giorni dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00.

In generale Santa Maria di Leuca ha deluso un po’ le nostre aspettative sia per la costa, che per il centro storico. Il giorno seguente quindi decidiamo di spostarci e tornare in quella che lo scorso anno è stata la nostra meta preferita.
Otranto, la città più orientale d’Italia
Quando siamo stati a Otranto la volta scorsa, abbiamo sostato nell’Area Camper “Oasy Park”, molto tranquilla e silenziosa ma un po’ distante dal centro storico e dalle spiaggie, raggiungibili in 10-15 minuti a piedi.
Appena arriviamo a Otranto, telefoniamo al Camping “Baia dei Micenei“ , più vicino al centro e alle spiagge, che fortunatemente ha una piazzola libera.

E’ un bellissimo campeggio che dispone di un’area camper con 10 piazzole delimitate e di diversi bungalows. Sono presenti i servizi di carico, scarico, attacco luce, bagni, docce calde (a pagamento) e bar. Si trova a 5 minuti a piedi dal porto e dal centro storico. E’ consigliabile la prenotazione avendo poche piazzole.
Noleggiamo una barca al porto e finalmente trascorriamo una mezza giornata nelle splendide acque cristalline di questa zona del Salento.

Nel tardo pomeriggio passeggiamo tra i vicoli del centro storico e la sera ceniamo in un uno dei tanti ristorantini con il tipico tagliere misto che permette di gustare le ottime specialità pugliesi.


Ostuni: la città bianca
Cercando di sfuggire dal maltempo che sembra perseguitarci, lasciamo la nostra amata Otranto e risaliamo il “tacco” fermandoci a Ostuni, la città bianca in provincia di Brindisi.

E’ presente un comodo e ampio parcheggio a pagamento, proprio ai piedi del centro storico, in Via Salvatore Tommasi.
Si tratta però di un parcheggio misto auto e non è sempre facile trovare posto con il camper, soprattutto nei periodi di alta stagione.
Ostuni viene denominata la città bianca per via del colore delle abitazioni e degli edifici del centro storico dipinte con la calce che, in passato, con il riflesso della luce del sole, mettevano in difficoltà e accecavano i nemici intenzionati ad attaccare la città. Inoltre, durante il medioevo, la calce era facilmente reperibile e, oltre a rendere più luminosi i vicoli del paese, serviva anche per evitare il contagio durante i periodi di siccità che causavano epidemie e carestie. Ancora oggi, un’ordinanza comunale impone di dipingere di bianco le case del centro storico.
Cosa vedere a Ostuni
Per visitare Ostuni abbiamo impiegato circa un paio d’ore, passeggiando tra i vicoli del paese tra i numerosi negozietti di souvenir e artigianato locale e soffermandoci nei punti di maggiore interesse.
Piazza della Libertà si trova all’ingresso del centro storico ed è anche il punto da cui partono e si diramano come un labirinto le stradine e i vicoli principali di Ostuni. Sulla piazza si affacciano il settecentesco Palazzo San Francesco, in passato antico monastero francescano e oggi sede del Municipio e la Chiesa di San Francesco, risalente al 1304 ma rimaneggiato nel corso del Seicento. Al centro della piazza si trova l’Obelisco di Sant’Oronzo, in stile barocco e alto quasi 21 metri che porta in cima la statua dell’omonimo Santo, protettore della città.


E’ una bellissima piazza ma, a mio parere, un po’ troppa piena di ombrelloni e tavolini (almeno in estate) che la coprono quasi del tutto e ne nascondono i suoi particolari artistici.
Proseguendo lungo i vicoli e raggiungendo la parte più alta del centro storico, ci si imbatte nella famosa Porta Blu, diventata il simbolo di Ostuni, grazie alle numerose condivisioni sui social, e uno dei punti più fotografati della cittadina. In realtà si tratta semplicemente di una porta dipinta con i colori dell’Adriatico e dietro la quale si trova un alloggio turistico, ma è molto particolare per il contrasto con il bianco della parete.

A pochi passi dalla Porta Blu, si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo, risalente al XV secolo, in stile gotico e caratterizzata dal rosone che riempie gran parte della facciata. Di fronte ad essa, il particolare Arco Scoppa che sembrerebbe ricordare il Ponte dei Sospiri di Venezia. Collega il Palazzo Vescovile con il Palazzo del Seminario. Inizialmente era stato costruito in legno ma in seguito, nel 1750, il Cardinale Stoppa decise di trasformarlo in pietra per renderlo più sicuro e stabile.

Breve sosta a Polignano a mare
Lasciata la bianca Ostuni, raggiungiamo la nota e famosa località di Polignano a mare che non abbiamo avuto mai modo di visitare. Sostiamo per qualche ora sulla scogliera a Cala Paura, direttamente sul mare.

Con una passeggiata di 10 minuti a piedi arriviamo sul Ponte borbonico, costruito dai Borboni nell’Ottocento alto 15 metri che sovrasta la famosissima spiaggia di Lama Monachile, un’insenatura rocciosa dove sono incastonate diverse grotte e cavità marine. La spiaggetta libera è costituita da ciottoli e il fondale, roccioso, scende rapidamente.

Dopo aver scattato qualche foto, raggiungiamo il vicino lungomare per ammirare il monumento di Domenico Modugno, una statua alta 3 metri che rappresenta il famoso cantante con le braccia aperte verso la sua città natale quale simbolo della sua canzone “Volare”, diventata celebre nel 1958 a Sanremo.

Il centro storico di Polignano merita assolutamente una visita, cosa che purtroppo non siamo riusciti a fare causa il maltempo che ci ha concesso solo pochi minuti di sosta. Vi consiglio la lettura di questo sito dove sono indicati i punti di maggiore interesse.
Risaliamo lentamente verso nord e come ultima tappa della nostra settimana al sud, ci fermiamo di nuovo a Termoli, che abbiamo avuto modo di visitare qualche anno fa.
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